Le origini del cane

Le origini del cane.
Quando il cane è divenuto un animale domestico e perché?


Le origini di questa specie e del suo addomesticamento non sono certe, si ritene progenitore comune al lupo, resti paleontologi ritrovati in Belgio ne indicano la possibile comparsa intorno a 30.000 anni fà, ma sicuramente la prima prova del processo di addomesticazione è da attribuirsi ad una tomba in Israele, risalente a 12.000 anni fà, dove è stata ritrovata una persona stesa sul fianco, rannicchiata, con vicino a se un cucciolo di cane.

Probabilmente il processo di domesticazione è iniziato in svariate zone del Mondo, in concomitanza con l’avvento dei primi insediamenti umani, circa 15.000 anni fà durante il Neolitico.
Questo processo non dispone di prove scientifiche certe, una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Coppinger, secondo la loro teoria: alcuni soggetti isolati dal loro branco, iniziarono a vivere vicino agli insediamenti umani, nutrendosi dei resti della caccia di quest’ultimi, la presenza di questi canidi risultava utile come allerta, da questo primo approccio ne derivò successivamente la cooperazione durante le battute di caccia. Negli anni e generazioni successive, attraverso un processo di reciproco interesse sì formò una sempre più proficua alleanza, l’aspetto di maggiore docilità probabilmente fu il primo criterio di selezione che produsse il processo di addomesticamento.

Il cane ci ha accompagnato durante tutto il nostro processo evolutivo, e’ anche per questo che il rapporto tra la nostra specie e la loro non ha altri pari ed è così profondo, fino ad evolversi nei secoli a qualcosa di molto più profondo di una relazione basata esclusivamente sulla reciproca utilità.

Pensiamo solo che il secondo animale addomesticato dopo il cane è la capra, risale a circa 10000 anni fa, mentre se pensiamo ad un l’altro animale domestico per eccellenza, il gatto, dobbiamo arrivare al 3500 a.C. in Egitto.

Il cane ha coadiuvato l’uomo in molteplici scopi, nella caccia (con molteplici specializzazioni), la pastorizia, nella guardiania, la difesa personale e del territorio, è stato utilizzato in guerra (già al tempo degli Assiri e successivamente durante l’impero Romano, fino all’impiego durante le guerre Mondiali e attualmente come ausiliario delle forze armate), utilizzato nel traino di slitte e carri, ne è stata sfruttata la forza motrice, impiegato come deratizzatore, fino gli impieghi più moderni, di ausiliare alla disabilità, da letta medica, la Pet Therapy, e ovviamente la compagnia.

Il modo di vivere i cani ha avuto un profondo cambiamento negli ultimi 30 anni, passando da una gestione pressoché utilitaristica ad una relazione prevalentemente affiliativa, ma una domanda mi sale spontanea, i cani sono pronti per questa evoluzione del rapporto? La risposta che mi sono data è: ni, ne un convinto si, ma neppure un assoluto no. La cosa importante in questo nuovo modo di vivere il cane è il non sottovalutare la natura animale, capendo che istinto e caratteristiche di memorie genetiche sono ancora ben presenti.

Nel prendere in considerazione la specie canina, terremo in considerazione l’aspetto etologico e l’etogramma.

Il termine etologia indica la moderna disciplina scientifica che studia il comportamento animale nel suo ambiente naturale.
Fonte Wikipedia

L’etogramma è un registro comportamentale relativo a una specie animale, nel quale è possibile inserire e – di conseguenza – classificare i vari comportamenti, anche in virtù di eventi di azione-reazione.
Fonte Wikipedia

L’ etologia del cane ci indica che è un animale sociale, che vive in branchi di tipo famigliare e adatto per sue caratteristiche all’ambiente rurale.

Per quanto riguarda invece l’etogramma, terremo presente che questo non è eguale per tutti i cani, per quanto similare per molti di essi, è influenzato da diverse variabili: morfologie diversificate, memorie di razza dovute alla selezione, genealogia, differenze comportamentali dovute ad apprendimenti soggettivi.

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