Ho avuto la fortuna di frequentare un corso da educatore cinofilo 25 anni fa, quando le scuole di formazione erano pochissime e i corsi esclusivamente in presenza.
Ero ancora minorenne, fu necessario il consenso dei miei genitori, se ci penso adesso mi fa tenerezza!
Iniziai subito a frequentare, come tirocinante, alcuni centri cinofili e allevamenti, in contemporanea creai la mia prima realtà il “Bat Dog”. Rispetto ai tempi odierni, all’epoca i cani erano meno diffusi, solo una parte dei proprietari frequentava i campi cinofili, la concorrenza lavorativa era molto limitata.
Ad oggi lo scenario è profondamente cambiato: da un lato si assiste ad una esplosione di offerte formative tali da confondere eventuali interessati che si chiedono in base a quali criteri scegliere il corso, dall’altro sempre più cani (di razza o meticci) entrano a far parte della vita delle persone e infine un numero sempre più alto di educatori cinofili intraprende la professione.
Considerando che il mondo della pet economy è forse uno dei pochi settori in continua crescita sembra che tutto stia andando nella direzione giusta … purtroppo devo dire che non è così, il sistema presenta una serie di importanti criticità, che provo ad analizzare insieme a voi:
- il marketing del settore formativo cinofilo (almeno una buona fetta) racconta che la professione dell’educatore è un lavoro alla portata di tutti e che presenta solo vantaggi e nessuna pecca. Proprio ieri mi è capitato di leggere la pubblicità di un corso che recitava all’incirca così “sei stanco del tuo lavoro? Lascia l’ufficio e lavora a contatto con la natura aiutando cani e famiglie a vivere meglio assieme”. L’aspetto più paradossale è che questo corso nello specifico è tutto online. Comprendo che alcuni slogan possano fare facilmente presa sulla persona che ama gli animali e che vorrebbe dare una svolta lavorativa alla propria vita, vuoi mettere inoltre la comodità di frequentare un corso rimanendo seduti sul divano di casa? Mi dispiace dirlo ma non è pensabile acquisire le giuste competenze in questo settore (soprattutto se si è alle prime armi) frequentando corsi online. La formazione a distanza che tanto si è diffusa e mantenuta dopo il COVID può avere una valenza solo in determinate circostanze: brevi webinar di approfondimento per chi già è un professionista del settore. Tutto il resto è aria fritta: è un volersi accaparrare un certo numero di corsisti vendendo la facilità nell’imparare un mestiere che ha indubbiamente tanto appeal tra le persone ma che presenta anche una certa delicatezza, visto che si ha nelle mani la gestione di un essere vivente
- il numero crescente di cani presenti in famiglia a prima vista sembra un fattore solo positivo ma non è così. La grande diffusione dei pet (pensiamo al boom nel periodo del COVID) ha portato all’incremento di acquisti/adozioni poco consapevoli, di cuccioli o cani adulti che presentano una serie di comportamenti problematici (perché ad esempio cresciuti in situazioni di deprivazione) che spesso finiscono in contesti inidonei (es. fortemente urbanizzati). Le famiglie, impreparate su cosa voglia dire avere un animale, si trovano quindi in difficoltà e si rivolgono ad un professionista, il quale è chiamato ad affrontare una serie di casi molto più complessi di quelli che ho affrontato io all’inizio della mia carriera. È vero quindi che il settore è in crescita e che c’è bisogno di educatori cinofili ma c’è necessità di professionisti competenti, che hanno fatto pratica, affiancando gli insegnanti che li hanno formati e non di neofiti formati dietro uno schermo, con magari sessioni pratiche concentratissime (sempre per la comodità organizzativa di condensare le ore in presenza in poche giornate così da semplificare la frequentazione al corsista) che non permettono nemmeno di far assimilare le informazioni, lasciati allo sbaraglio e indotti a pensare che una volta usciti da quel corso formativo loro saranno già in grado di operare.
La professione di lavorare con i cani (educatore cinofilo, dog sitter, operatore di canile, titolare di pensione/asilo cani ecc) è delicata e non semplice come si vuol far credere, richiede infatti come minimo:
- una solida preparazione (teorica e pratica), quindi la scelta del corso formativo iniziale rappresenta uno step cruciale nel percorso;
- un aggiornamento costante delle proprie competenze;
- il possesso di doti individuali, sapersi relazionare ai cani e comunicare correttamente con loro non è alla portata di tutti, non basta amare o avere una passione per gli animali. Per quanto mi possa piacere la danza e possa frequentare il miglior corso di ballo che ci sia in circolazione questo non farà automaticamente di me un bravo ballerino.
Da almeno 15 anni ho iniziato anche io a formare altri professionisti e del mio lavoro cinofilo è una delle parti che preferisco perché mi obbliga a mettermi sempre in discussione.
Dei tanti appassionati che hanno frequentato i miei corsi alcuni sono effettivamente diventati professionisti del settore (miei collaboratori oppure intraprendendo una propria strada lavorativa) altri hanno apprezzato l’approfondimento formativo ma non hanno proseguito nella professione, rendendosi conto di non essere tagliati per questo lavoro.
Chi vi racconta che tutti coloro che escono dai propri corsi diventa un “professionista affermato in grado di affrontare qualsiasi problematica” (cito sempre da una pubblicità) vi dice una cosa inverosimile e il dubbio che vi stiano illudendo dovrebbe venirvi.
Personalmente ho sempre raccontato la verità alle persone che mi chiedevano informazioni su questo lavoro: è un mestiere che può riservare molte soddisfazioni ma che va preso sul serio, a partire dalla formazione e dall’esperienza pratica. Tutti vorremmo ottenere risultati facendo la minor fatica possibile: il corso facile online che vi promette il risultato certo è davvero allettante ma vi assicuro (perché sono 25 anni che faccio questo lavoro) che non è il modo migliore per investire il vostro tempo e i vostri soldi.
A chi mi chiede cosa cercare in un buon corso espongo gli elementi che ho tenuto in considerazione per realizzare la proposta formativa del Dog Galaxy e che ho potuto, con piacere, vedere applicati anche in altre (poche) realtà da me stimate:
- teoria e pratica in presenza, il primo sacrificio è quindi andare sempre a lezione ma vi assicuro che è ripagato dall’integrazione costante di teoria e pratica: questo facilita l’apprendimento, mantiene alta l’attenzione, permette di vedere immediatamente come i concetti appresi si applicano nel mondo reale
- possibilità di vedere realmente i cani in varie situazioni:
- nei contesti educativi/attività addestrative all’interno di un centro cinofilo e nei momenti educativi proposti anche negli ambienti di vita quotidiana,
- nelle fasi di crescita e interazione all’interno di un allevamento: poter osservare lo sviluppo della crescita del cucciolo dalla fase neontale, passando attraverso il periodo di transizione fino alla socializzazione primaria è un’opportunità tangibile esclusivamente all’interno di un allevamento ma arricchisce profondamente le conoscenze del futuro professionista,
- nella gestione dei cani in assenza del proprietario in contesti come pensione/asilo.
- possibilità di tirocinio pratico post-corso, alcuni centri prospettano la possibilità di frequentare solo al primo classificato, personalmente mi sono sempre chiesto su quali basi venisse individuato il primo classificato, un test a risposta multipla? Io preferisco aprire la possibilità del tirocinio, gratuito e illimitato, a tutti coloro che frequentano i miei corsi, alcune volte i partecipanti più in ombra durante le lezioni si sono rivelati poi nel corso del tirocinio successivo i più brillanti
- presenza di più docenti per toccare una multidisciplinarietà del settore, che siano effettivamente dei professionisti di esperienza. Personalmente mi fa sorridere quando vedo proposti come “tutor” i corsisti dell’anno precedente
- la presenza o meno di riconoscimento da parte di enti di vario tipo non lo ritengo necessariamente un valore aggiunto in quanto la professione può essere certificata secondo la norma UNI 11790:2020
Stefano Cavina